Intervista a Maurizio Benvenuti – Vicepresidente

Maurizio Benvenuti è vicepresidente dell’ Associazione Amatori Pastori Britannici e da molti anni è impegnato nell’ambito della cinofilia. E’ proprietario di due Rough Collie e di un Border Collie e si è occupato con passione di lavoro coi cani, come sheepdog, agility, expo, obedience, rally obedience, ipo, pet terapy e ricerca su macerie. E’ istruttore cinofilo e tiene regolarmente lezioni di educazione di base.
D. Cosa significa per te lavorare coi cani, in qualunque ambito?
R. Per me significa raggiungere il massimo del rapporto cane-proprietario, senza il lavoro sarebbe impossibile, un po’ come cercare di conoscersi senza vivere insieme.
D. Hai lavorato con diverse razze?
R. Sì, con molte e quasi con tutte le razze da pastore britanniche , tante le ho avute in casa.
D. Quali pecularietà hai riscontrato nelle diverse razze in rapporto a ciascuna disciplina?
R. E’ necessario premettere che purtroppo oggi la tendenza generale è quella di costruire soggetti specifici per ciascuna disciplina. Mi spiego meglio: ho trovato Border Collies bravissimi in agility che non degnavano di uno sguardo le pecore, mentre con lo Shetland potevo affrontare un gregge di 200 capi in tutta tranquillità. Ne deduco che le razze sono troppo spesso snaturate, e che sarebbe auspicabile porre maggiore attenzione al rispetto dell’attitudine originaria di ciascuna razza.
Sopratutto al fine della valorizzazione di una bellezza funzionale, troppo spesso trascurata sopratutto nelle expo (per es. vorrei vedere come farebbe un cane troppo iscritto nel quadrato o con un collo eccessivamente corto a rincorrere un gregge, per non parlare dell’indole troppo “salottiera” arricchita da paure e fobie di molti cani anche campioni di bellezza). Dall’altra parte dobbiamo rimarcare purtroppo la bellezza a dir poco “approssimativa” di molti cani da lavoro.
D. Proviamo a metterci per un attimo nei panni di un neo-proprietario di cane da pastore. Come gli consiglieresti di approcciarsi?
R. Innanzitutto ritengo indispensabile un buon corso di educazione di base che chiarisca bene le attitudini del cane e del suo proprietario (dico questo perchè non mi sognerei mai di consigliare agility o sheepdog ad un padrone sedentario, ad esempio). Una volta trovato il punto d’incontro, la
scelta è vasta. Le “nostre” razze possono cimentarsi con successo in qualsiasi attività, ad eccezione direi, tranne rari casi, di IPO e Mondioring. Si tratta di trovare l’attitudine specifica del singolo soggetto. Tutto dipende inoltre dai livelli che vogliamo raggiungere; ad esempio un welsh corgi può
fare ricerca su persone scomparse, la testa glielo consente, ma avrà dei seri limiti nella ricerca su macerie, a causa della sua fisicità. Lo stesso pembroke potrebbe fare agility a buon livello, ma sarà battuto sul tempo da Jack e Barboncini. Questo però non impedisce ad un binomio di divertirsi ugualmente. Secondo me è indispensabile scegliere sempre il divertimento, la vittoria può non essere indispensabile.


D. Entriamo più nello specifico. Quale razza è più portata a fare cosa?
R. Il Rough Collie moderno ha bassa tempra , di conseguenza una limitata tenuta di concentrazione.
Dobbiamo lavorare con sedute corte, sheepdog, rally-o e obedience possono interessare loro, ma presi a piccole dosi. Nella pet-terapy sono ineguagliabili, anche se la lunghezza del mantello purtroppo può creare difficoltà in alcune strutture. Ho avuto Collies molto bravi nella guida dei non vedenti e altri nell’accompagnamento di persone con disabilità; la pazienza è il loro forte.
Lo Smooth Collie ha mantenuto più del cugino le caratteristiche originarie di cane da pastore, e può dare grandi soddisfazioni in qualunque disciplina, dallo sheepdog all’agility, dalla ricerca all’obedience.
Lo Shetland, estroverso e intelligente, riesce a raggiungere risultati davvero sorprendenti in agility.
Essendo un giocherellone, è adatto a discipline basate sul divertimento. Il mio era bravo con le pecore ….ma questa è un altra storia.
Il Border Collie: ne ho conosciuti tanti, tutti diversi tra loro. Vengono utilizzati un po’ per tutto, dipende sempre dall’indole dei soggetti. Anche da punto di vista morfologico ormai si trova di tutto e di più. In teoria sarebbe un cane tuttofare con una grande predisposizione al lavoro, ma la realtà è
un po’ diversa. E’ la razza più completa, ma è quella che al momento attuale disattende maggiormente lo standard di razza. Come già accennato, è costruito secondo le discipline a cui viene destinato. Per questo consiglio di prestare molta attenzione nella scelta del cane. Tra un Border da sheepdog e uno da expo, passando per tutte le altre discipline, c’è un abisso, strutturale e caratteriale.
Il Pembroke, nonostante le contenute dimensioni, è un gran cane, inadatto ad una sedentarietà prolungata. Io coi miei corgini mi diverto a praticare obedience, rally-o, pet terapy, sheepdog e anche agility…. quasi tutto naturalmente a livelli non competitivi. E ogni giorno godo a osservarli
condurre il gregge di alpaca. E’ un cane sorprendente ed estremamente duttile, alcuni soggetti devono essere molto sollecitati ed altri sono più propositivi , dove c’è da giocare loro ci sono !!
Conosco molto poco il Bobtail, il Bearded e per niente il Cardigan se non per quello che ho letto; vorrei concludere dicendo questo: lavorate e divertitevi con i vostri cani, scoprirete qualcosa che va al di là dell’amore reciproco, della ricerca estetica o della semplice passione, scoprirete “il rapporto”, poi da li non si torna più indietro.